I produttori alimentari si avvalgono di soluzioni per il trattamento dell’acqua industriale per raggiungere gli obiettivi di crescita

Le aziende di tutti i settori stanno definendo programmi di sostenibilità, il che le ha portate a stabilire criteri di misurazione dell’acqua e del consumo di energia nell’impianto. Poiché tali criteri, e i costi ad essi associati, fanno spesso parte degli obiettivi di sostenibilità aziendale, è in crescita la domanda di soluzioni per il trattamento dell’acqua in grado di ridurre il consumo complessivo d’acqua in varie operazioni dell’impianto.
L’industria alimentare ha fatto passi da gigante nell’adottare soluzioni “ecologiche” per il trattamento dell’acqua industriale. Nello specifico, i produttori più lungimiranti hanno iniziato ad adottare soluzioni avanzate che contribuiscano a ridurre i prodotti chimici, aumentare il recupero della salamoia, ridurre la frequenza delle operazioni di spurgo e migliorare il riuso delle acque grigie. Questi produttori hanno constatato che il continuo impegno per la sostenibilità può generare un maggiore ritorno dell’investimento.

La sostenibilità guadagna popolarità: dalla sala riunioni all’impianto

Per molti produttori alimentari, la spinta a lavorare in modo sostenibile arriva dal desiderio di adattarsi bene all’ambiente in cui si trovano gli impianti, utilizzando le risorse locali, come acqua ed energia elettrica, nel modo più efficiente e responsabile possibile. E come molte aziende sanno, la percezione vale molto più di qualsiasi legge: i consumatori che cercano soluzioni per ridurre l’impronta complessiva di carbonio esaminano minuziosamente in che modo sono fabbricati i prodotti. Le aziende che hanno adottato obiettivi di sostenibilità conseguibili e misurabili, oltre a intraprendere azioni concrete per migliorare le operazioni interne e l’ambiente che le circonda, possono ritrovarsi un passo avanti alle aziende concorrenti.

Per questi motivi, le iniziative ecologiche si sono evolute da semplici programmi “rassicuranti” a programmi che possono notevolmente ridurre l’impatto ambientale di un’azienda e i suoi costi di esercizio complessivi. Anzi, molti dei produttori alimentari più di successo stanno constatando che le iniziative per la sostenibilità non devono necessariamente costare e, se condotte bene, possono rendere un notevole ritorno dell’investimento.

Ad esempio, nel suo Rapporto sulla sostenibilità 2008/2009 “Live Positively”, La Coca-Cola Company evidenzia gli obiettivi e i criteri di misurazione definiti per la sostenibilità, molti dei quali direttamente applicabili alla gestione responsabile dell’acqua. Il rapporto segnala che, dal 2004, Coca-Cola ha ottenuto un miglioramento pari al 9% nell’utilizzo di acqua per i sistemi e l’88% degli impianti aziendali è conforme agli standard interni sul trattamento dell’acqua, che soddisfano e spesso superano le leggi in vigore. A dimostrazione di come gli obiettivi aziendali e quelli per la sostenibilità vadano sempre più di pari passo, l’azienda si è impegnata a tagliare 500 milioni di dollari di spese di esercizio entro la fine del 2011 attuando prassi ecoresponsabili, come il miglioramento dell’efficienza dell’acqua.

Analogamente, nell’ultimo Rapporto sulla sostenibilità di Tyson Food “Sustainability: It’s in Our Nature”, l’azienda dichiara di aver ridotto il consumo complessivo d’acqua del 15% e, per garantire il costante miglioramento, ha definito e messo in atto nuove iniziative per migliorare la conservazione dell’acqua.

Passi da seguire per attuare una strategia di risparmio dell’acqua

Come dimostrato da Coca-Cola e Tyson, la conservazione dell’acqua è un criterio fondamentale in un programma aziendale di sostenibilità per produttori alimentari. Anzi, l’utilizzo responsabile dell’acqua nelle operazioni dell’impianto può incrementare tutta l’efficienza. Il primo passo per definire un efficace programma di risparmio dell’acqua è comprendere in quali aree dell’impianto essa è impiegata. Ciò significa localizzare i flussi d’acqua nell’impianto e valutare la qualità e le portate dell’acqua.

Una volta compreso al meglio quanta acqua viene utilizzata in quali aree, e la sua qualità, il passo successivo è identificare l’utilizzo d’acqua per l’impianto come criterio di misurazione rispetto alla quantità di prodotto in produzione. Questi criteri di valutazione possono essere formulati in obiettivi annuali e usati come base per programmi di incentivazione dai responsabili dell’impianto. Ad esempio, se attualmente occorrono 15 litri d’acqua per 3 litri di birra prodotti, l’obiettivo annuale potrebbe essere ridurre a 14 litri d’acqua per 3 litri di birra prodotti.

Infine occorre studiare soluzioni disponibili per il trattamento dell’acqua industriale che possano concretizzare gli obiettivi di sostenibilità e di risparmio dell’acqua. Come ulteriore vantaggio, queste soluzioni possono migliorare la qualità dell’acqua e l’efficienza operativa dell’impianto. Di seguito alcune opzioni:

Reintegro della caldaia con osmosi inversa

Aggiungendo un’unità a osmosi inversa (RO) a un sistema di trattamento caldaia esistente, l’acqua che entra nella caldaia è altamente purificata, permettendo al sistema di lavorare a elevati cicli di concentrazione. Il risultato è meno acqua di spurgo che finisce negli scarichi (grazie all’aggiunta di acqua di reintegro fresca per ridurre i solidi nella caldaia). Una minore frequenza di spurgo significa meno perdita d’acqua e di energia (calore).

Alle giuste condizioni di esercizio, l’RO può essere giustificata dal risparmio energetico derivante dalla minore frequenza di spurgo. Ad esempio, riducendo lo spurgo della caldaia dal 15% al 2% con l’aggiunta di un’unità a RO, un produttore di bevande globale è riuscito a stimare una media di 61.000 dollari l’anno di risparmio energetico.

Addolcitore e recupero della salamoia con l’osmosi inversa

La tecnologia di recupero della salamoia, non solo ‘recupera’ l’efficienza del sistema ma riduce la quantità d’acqua e di sale necessaria per un ciclo di rigenerazione di un addolcitore tipico. Grazie al recupero della salamoia, una parte di resina riutilizzabile viene restituita al serbatoio della salamoia durante la rigenerazione dell’addolcitore. Ciò riduce la quantità di sale necessaria per rimuovere la durezza dall’acqua e la quantità d’acqua utilizzata per ogni ciclo di rigenerazione.

Durante il recupero della salamoia nell’addolcitore, la quantità di salamoia destinata al serbatoio della salamoia è direttamente proporzionale alla quantità di sale risparmiato, il che può generare considerevoli risparmi finanziari. Non è raro per le aziende che hanno implementato il recupero della salamoia nell’addolcitore risparmiare immediatamente il 20% di sale e, per quelle aziende che hanno speso almeno 15.000 dollari per il sale ogni anno, prevedere un ritorno dell’investimento pari a un anno.

Per i produttori alimentari che già dispongono di un’unità a RO o nanofiltro (in grado di rimuovere gli ioni disciolti indesiderati e di filtrare particelle estremamente piccole), l’apporto di una tecnologia per il recupero della salamoia può ridurre la quantità di acque di scarico fino al 60%, fornendo ulteriore acqua per le applicazioni di pubblica utilità. Ad esempio, data l’alta qualità dell’acqua di scarto del sistema a nanofiltro, un grosso produttore di succhi di frutta è riuscito a recuperare circa 113 milioni di litri d’acqua all’anno, risparmiando 250.000 dollari l’anno sull’acqua e le acque di scarico.

Miscele di ossidanti

Tecnologia ecologica, le miscele di ossidanti possono essere create presso l’impianto usando sale, energia elettrica e celle di conversione. Questa potente soluzione può essere impiegata in molte applicazioni che richiedono l’ossidazione dei biocidi, come l’ipoclorito di sodio. Le miscele di ossidanti eliminano il bisogno di stoccare e manipolare prodotti chimici pericolosi e sono un disinfettante molto più potente rispetto al tradizionale cloro.

Nell’industria alimentare, le miscele di ossidanti possono essere utilizzate per disinfettare l’acqua in entrata nell’impianto sostituendo il calcio e l’ipoclorito di sodio e il cloro gassoso. Possono essere applicate anche alle operazioni di pulizia in circuito chiuso e per il lavaggio di bottiglie. Ad esempio, le miscele di ossidanti possono essere usate per lavare accuratamente e in tutta sicurezza le linee delle bevande, per far sì che le note degli aromi precedentemente usati vengano completamente eliminate. Grazie alle miscele di ossidanti, questo processo può essere svolto il 40% più velocemente rispetto alla pulizia in circuito chiuso a caldo convenzionale, e inoltre con acqua fredda, riducendo i tempi di inattività dell’impianto e risparmiando energia.

Luce ultravioletta ad alta efficienza

I moderni sistemi a luce ultravioletta avanzati utilizzano un nuovo materiale costruito per aumentare l’efficienza della luce UV riflessa, migliorando il contatto nel flusso d’acqua. Tali sistemi di prossima generazione forniscono la stessa portata e intensità di dose UV con un impatto minore. E soprattutto, riducono il numero di bulbi e l’energia necessari rispetto ai tradizionali sistemi UV. In molti casi le aziende ottengono un breve ritorno dell’investimento pari a 2 anni grazie al risparmio di energia e dei bulbi sostitutivi.

Recupero delle acque grigie

In un tipico impianto, vi sono numerose opportunità per recuperare l’acqua di risciacquo “grigia” attraverso metodi di ultrafiltrazione per rimuovere la sporcizia o le particelle in sospensione. L’acqua ultrafiltrata può essere successivamente purificata con metodi di trattamento a RO convenzionali, per aumentare la purezza dell’acqua recuperata finale, che potrà poi essere raccolta e destinata a un possibile riuso. Il recupero delle acque grigie si basa molto sull’aver compreso il bilancio d’acqua di un impianto, in modo da isolare, valutare e quindi recuperare determinati flussi di scarico.

In conclusione

È evidente che le soluzioni per il trattamento dell’acqua industriale possono avere un drastico impatto nel contribuire a raggiungere gli obiettivi e i criteri di valutazione per la sostenibilità. Come già testimoniato da molti impianti di produzione alimentare, integrare queste soluzioni avanzate negli attuali processi può dare un ritorno dell’investimento più tangibile. I risparmi sono possibili grazie a criteri di valutazione, come minor consumo d’acqua, di energia e costi di esercizio complessivi, sempre mantenendo o migliorando la qualità dei prodotti, la sicurezza e la conformità. Sin dall’inizio è essenziale adottare un approccio olistico basato su soluzioni, per creare un programma di risparmio dell’acqua mirato agli obiettivi e ai criteri di valutazione di un’azienda.

Edward Orvidas

Edward Orvidas è responsabile dei clienti strategici presso Culligan International. Ha trascorso sette anni nelle vendite esterne con Betz nel mercato chimico del trattamento dell’acqua industriale. Vanta anche 18 anni di esperienza nella purificazione delle apparecchiature per l’acqua in numerosi ruoli con Arrowhead Industrial Water, U.S. Filter e Siemens. Può essere contattato all’indirizzo Ed.Orvidas@culligan.com

Riferimenti


media.corporate-ir.net/media_files/irol/65/65476/govDocs/TSN_Sustainability_2007.pdf